venerdì 2 ottobre 2015

W.A.S.P. - Golgotha Review

GOLGOTHA

Label: Napalm Records

Release Date:
02.10.2015 RoW
09.10.2015 US/CAN

Tracklist:
01. Scream
02. Last Runaway
03. Shotgun
04. Miss You
05. Fallen Under
06. Slaves Of The New World Order
07. Eyes Of My Maker
08. Hero Of The World
09. Golgotha




Los Angeles, 1982. L'inizio di un'era che non ha ancora fine.

Spettacoli selvaggi, al limite del teatrale, performance scabrose, sangue che scorre a litri, vestiti eccentrici e scenografie dal forte impatto visivo. Questi erano i W.A.S.P., band che ha fatto storia e che fatto tanto parlare di sé proprio per questo stile controverso e sconcertante.

Oggi, a distanza di trentatré anni da quel debutto dissacrante, la band americana non ha ancora finito di stupire, ma soprattutto non ha alcuna intenzione di smettere di fare musica, nonostante sia rimasto ben poco della formazione originaria, quella parte che ha sempre fatto parlare di sé e che risponde al nome di Blackie Lawless, cantante e chitarrista ribelle e forse perfino egocentrico che, però, ha sempre avuto la forza di portare avanti una band che, nel bene e nel male, ha fatto sempre parlare di sé.

Con un suono che ricorda molto gli anni Settanta e un tema che segue quello già intrapreso con il precedente Babylon, disco tematico che parla dei Cavalieri dell'Apocalisse, Golgotha sembra essere ancora molto legato alla tradizione della band, con un sound tipicamente heavy metal, rabbioso e potente, al quale tutti i fan degli W.A.S.P. sono certamente legati.

La lunga pausa Tra Babylon e Golgotha non sembra affatto pesare sulla voce di Lawless, sempre graffiante ed energica, allenata e grintosa, capace di riportare la mente a quel passato che ha reso grande la band già dal primo attacco di "Scream", traccia di apertura di un album che non ha paura di spaziare tra le sonorità, abbracciando non solo quelle grintose ed irriverenti, antiche reminiscenze degli anni d'oro dei W.A.S.P., ma approdando anche verso lidi più sentiti ed accorati come in "Miss You", canzone scritta originariamente per The Crimson Idol del 1992, ma che solo ora vede la luce e la sua giusta collocazione.

Se è vero che ci sono voluti anni di silenzio prima di poter sentire ancora una volta il sound e l'energia degli W.A.S.P., è altrettanto vero che è stata un'attesa più che ricompensata capace di creare un album maturo e ragionato dove ogni elemento sembra essere al suo posto in quello che è un puzzle del quale si spera di non trovare mai il pezzo finale.

7,5/10
Dora


Membri: Blackie Lawless - Vocals, Guitarist 
Mike Duda - Bass, Guitar 
Doug Blair - Lead Guitar 
Mike Dupke - Drums

Nessun commento:

Posta un commento