martedì 8 marzo 2016

HOLLOW LEG - Crown Revew

"Crown"

Release: 4 March 2016


Genre: Sludge/Stoner/Doom Metal

Hometown: Florida

Tracklist:

01. Seaquake 
02. Coils 
03. The Serpent in the Ice 
04. Atra
05. Electric Veil 
06. Seven Heads 
07. New Cult


Se siete appassionati degli High on Fire, dei Crowbar e dei Weedeater allora non dovete assolutamente perdervi il nuovo disco degli Hollow Leg, Crown, uscito per Argonauta Records anche in una pregevole edizione limitata come vinile “Beer”/Swamp Green” splatter che certo può far gola a chi ama la musica, soprattutto quella potente, irriverente, opulenta e grandiosa di questi quattro americani che hanno davvero fatto un enorme salto di qualità con questo disco.

Un suono coeso, unitario, sabbioso e caldo, duro come un canyon roccioso nel quale si rischia di perdere la vita, altrettanto aspro e crudele come le dune del deserto, dove ogni singolo componente della band emerge per le sue grandissime doti musicali, ma che non per questo prevarica gli altri, anzi, riesce a dare forza e grinta ai compagni, innalzando il livello di queste sette tracce dal sapore ferroso.

Il disco è vibrante, denso, carico di riff crudi e taglienti che determinano una certa pesantezza delle tracce, intesa non certo come qualcosa di negativo, bensì come un grandissimo pregio del suono capace di espandersi come una bolla di fango che può esplodere da un momento all'altra trascinandoci tutti all'inferno.

Ancora una volta è la voce a farla da padrona, a guidare gli strumenti in una precisa direzione, a farsi come una sorta di domatore di leoni feroci che sembrano aver bisogno di una essere messi sempre alla prova, punzecchiati nel momento giusto, lasciati liberi in un altro, per poi essere nuovamente riportati all'ordine con un semplice schiocco di dita o, in questo caso, un ruggito diretto e secco.

Non c'è davvero nulla fuori posto in questo disco che è capace di spaziare tra diverse sonorità, da quelle più accattivanti e feroci delle prime tracce, fino ad approdare a pezzi molto più cupi verso la seconda parte, inframezzando il passaggio attraverso due pregevolissimi minuti di una traccia acustica dove non c'è nemmeno bisogno della voce per restare incantati, basiti ed estasiati davanti allo spettacolo del sole che sorge tra il dedalo di rocce e sabbia tratteggiato da questa band che sa esattamente cosa vuole dalla musica e riesce ad ottenerlo.

8/10
Dora

Line - Up:
Tom Crowther : Bass
Scott Angelacos : Vocals
Brent Lynch : Vocals, Guitar
Tim Creter : Drums

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