giovedì 18 gennaio 2018

MINISTRY – parlano della composizione di "AmeriKKKant"


Il 9 novembre 2016 Al Jourgensen dei MINISTRY si è svegliato e ha detto: “È ora di fare un fottuto album”.

Quando Jourgensen – già nominato sei volte ai Grammy – ha pubblicato l’ultimo capitolo della sua trilogia dedicata all’era Bush – “Houses Of The Molé”, “Rio Grande Blood” e “The Last Sucker” – in cui si era scagliato contro George Dubya, ha capito che non si trattava solo un’invettiva contro il candidato alla Casa Bianca. “L’avevo sempre saputo, ma in quell’album ho davvero compreso che siamo tutti dei coglioni”.

In “AmeriKKKant” ha analizzato le ragioni per cui sia stato eletto uno come Donald Trump, anziché parlare dell’attuale amministrazione. "Ciò è ben più interessante di chi cazzo sia al potere. Persino la classe dirigente non lo sa. Come società non abbiamo alcun peso. La morale non ha più alcun valore, viviamo in un sistema monetario su cui si basa qualsiasi azione. Come esseri umani commettiamo molti errori quando inseguiamo il drago verde, il potentissimo dollaro. Quando questo è il fattore che guida le nostre azioni, finiamo per scegliere uno come Trump, e di questo ho voluto parlare nel disco".




“AmeriKKKant” può essere pre-ordinato QUI

Il disco uscirà il 9 marzo su Nuclear Blast dopodiché i MINISTRY s’imbarcheranno in un tour negli Stati Uniti con una scenografia molto speciale.

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